martedì 3 aprile 2012

Commento di Mariangela


Merita lo spazio di un post, non di un semplice commento.

Lo scritto ha attinto dai vostri cuori e al meglio, avete descritto la vostra visione umana del mondo, piccoli attimi, percezioni istantanee che colorano la quotidianità e illuminano di luce nuova le nostre prospettive. Solo animi aridi non colgono le mille sfaccettature dell'universo che ci circonda, ma guai dolersene, lasciamoli nella loro opprimente oscurità prima che  ci trascinino nel buio.
Bravissimi

Grazie Mariangela, ciao. :)

lunedì 2 aprile 2012

Una microstoria che insegna a vivere



Pubblico volentieri e con soddisfazione questa microstoria scritta dalla mia cara amica @LaviniaPucci e da me.

Il titolo che le ho dato è significativo: Lavinia lo sa perfettamente che quanto mi ha scritto non è una semplice narrazione, ma una lezione di vita, che io apprezzo moltissimo.

In una nostra precedente conversazione, cara Lavinia, scrivevamo che la lettura ci salverà. Anche la scrittura, direi ora.



@PaoloArcari

Quella sera di primavera, tornando a casa, Giulio sentiva dentro di sé una sensazione di intima soddisfazione che gli scaldava il cuore.

La temperatura mite lo aveva invogliato a scegliere la strada più lunga e la luna, quasi piena, gli inargentava i pensieri.

Incontrò due fidanzati che passeggiavano mano nella mano e, dopo qualche minuto, alcuni amici che ridevano chiassosamente divertendosi per chissà quale motivo.

Arrivato sulla porta di casa, in uno slancio di ottimismo, pensò che la vita non poteva essere che bella, e che ogni situazione e ogni problema potessero risolversi per il meglio; in fondo, cosa c’era di male a immaginarsi un mondo pieno solo di bontà e buoni sentimenti?

Questo slancio, però, durò solo lo spazio di pochi secondi.

Il suo io razionale prese presto il sopravvento, con parole lapidarie: "la realtà circostante, caro Giulio, non cambia nonostante le tue pie intenzioni e la tua buona disposizione d’animo".

Giulio non era uno stupido e pensò che forse il suo io era troppo severo; in fondo, Epicuro diceva che “non sono gli eventi che colpiscono l’uomo, ma la percezione che egli ne ha”.

Così tra questi pensieri, si abbandonò nelle braccia di Morfeo.



@LaviniaPucci

La mattina successiva, Giulio si svegliò prima del solito. Una luce opaca filtrava dalle persiane e lui sentiva i pensieri ancora sfilacciati dal sonno.

Fuori una cappa di nuvole basse intristiva il primo verde della campagna.

Giulio aprì le imposte e lasciò entrare l'aria. Era fresca, ne respirò a pieni polmoni e sentì dentro di lui un lento mutare di stati d'animo, qualche pensiero triste affiorare.



Si sedette sul bordo del letto, così ancora in pigiama e i capelli arruffati. Un po' inerte.

Sarebbe stato facile abbandonarsi a una sequenza progressiva di digressioni negative, associazioni multiple e tortuose di immagini e pensieri.

Ma Giulio aveva ancora la sensazione di benessere della sera precedente, le intense emozioni che aveva vissuto e soprattutto una nuova forza interiore.



Se nessuna cosa buona aveva esistenza illimitata, se non durava per sempre ma solo per brevi istanti di bellezza, allora, rifletteva Giulio, occorreva cogliere il momento, viverlo profondamente e non dolersi del transeunte né di qualsiasi cosa negativa che sarebbe apparsa lungo il cammino dell'esistenza.



Ancora una volta, Giulio attinse da se stesso una prospettiva nuova da cui osservare le cose, riattivare il movimento del pensiero e trovare risorse preziose con cui affrontare le esperienze quotidiane.



Sì alzò con un sorriso, la mente sgombra e rilassata. Pronto per vincere le sue battaglie con la vita.



Grazie Lavinia, cara amica!